"VIAGGIO NEL PASSATO" (di L.M.Volante)

 

Testimoni di un mondo tecnologicamente avanzato avvertiamo consapevolmente o inconsapevolmente il malessere o il disagio di una società, i cui meccanismi sottoposti alle leggi di mercato modificano i rapporti umani, improntandoli ad una sterile, se non cinica, competizione.

   Condizionata da questa necessità di sopravvivenza l’umanità sembra aver perduto la bussola e i suoi punti di riferimento con un senso di vuoto e di solitudine, che deprime ogni possibilità di riscatto, di compassione, di attenzione, di responsabilità, di farsi prossimi agli altri…

   Per questa ragione lo scultore Edgardo Mugnoz ha sentito il bisogno di esprimere con un proprio personale ed esclusivo linguaggio la voce della propria anima, per aprire un dialogo di confronto con i propri simili.

   Attraverso il viaggio nel passato del mondo contadino alla ricerca di radici umane, oltre le stesse radici per recuperare il senso stesso dell’uomo, l’artista Mugnoz ci offre con la sua opera uno spaccato iperrealistico di vita campestre con materiali scelti in sintonia con la semplicità primordiale, sublimandola su un piano universale, fuori dal tempo e dallo spazio.

   L’arte di Mugnoz, in questa sua espressione, ha la capacità di donarci varchi di luce, attraverso i quali ognuno può ascoltare l’eco dell’anima universale, quell’anima che ci fa tutti uguali, seppure distinti su piani epocali differenti.

   E’ un dialogo silenzioso attraverso un viaggio nel passato dell’uomo planetario, perché comprende tutte le epoche e la storia di ogni popolo che percorre quella strada, dove ci siamo tutti, alla ricerca di radici comuni, nel momento in cui ci riconosciamo negli altri comunicando su un piano di uguaglianza, di libertà, di giustizia e di pace.

   Ed è proprio questa pace che l’autore ci vuole trasmettere con i suoi plastici policromati, quella pace che viene dal profumo delle cose buone e semplici, dove ogni gesto quotidiano si fa rito, attraverso il quale ricuperiamo il senso del destino umano, al servizio dell’umanità.

   Solo con questo varco di speranza si può iniziare il terzo millennio, nella consapevolezza che ogni forma di conquista umana, scientifica o tecnologica, non deve perdere mai di vista il bambino che c’è in ognuno di noi, quando si sorprende a rincorrere il suo aquilone.

   Con questa immagine desidero aprire il dialogo di una memoria così viva nelle scene di vita contadina che Mugnoz riesce a donare con uno stile semplice e, nello stesso tempo, intenso ed incisivo.

 

 Prof.ssa Laura Margherita Volante

Poetessa (direttore artistico di “ARTE ITALIA”)